CONEGLIANO 1997 - 2002

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Da Courbet a Manet. La scuola di Barbizon e l'impressionismo. L'opera su carta

10/09/2000 - 14/01/2001

Una mostra per presentare la produzione su carta degli artisti della scuola di Barbizon e degli impressionisti. Se, con i primi, il disegno conquistò sempre maggior valore, con gli impressionisti l’opera su carta – in particolare l’acquerello – raggiunse una precisa libertà espressiva. La proposta critica è stata quella di ricollocare l’opera grafica – sessanta fra disegni, acquerelli, pastelli – in una posizione non subordinata rispetto alla pittura, rispettando così il desiderio degli artisti stessi, che al disegno affidavano veri e propri percorsi di ricerca. Dapprima dunque i maestri di Barbizon come Rousseau, Daubigny, Millet, Diaz, Corot e Courbet tra gli altri, quindi il denso capitolo impressionista con fogli di Manet, Cézanne, Boudin, Degas, Guillaumin, Jongkind, Monet, Morisot e Pissarro.

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Roberto Tassi e i pittori. Ottocento e Novecento in Italia. Da Fattori a Burri

06/09/1998 - 08/12/1998

Centoventi opere per testimoniare le “preferenze” artistiche, in ambito italiano, di Roberto Tassi, dall'amato Ottocento fino alle prove dei più giovani pittori contemporanei. L’inizio è stato dunque con Hayez, per proseguire con Segantini, Pellizza da Volpedo, Morbelli, Previati, Irolli, Carcano, Mosè Bianchi, Fontanesi, Signorini, Lega, Fattori, De Nittis, Nono, Fragiacomo, Ciardi, i due Carmignani. Poi l’analisi continua, ormai dentro il Novecento, con Balla, Boccioni, Chini, Gino Rossi, Morandi, De Chirico, Alberto Savinio, Sironi, Carrà, Rosai, De Pisis, Licini. Quindi i protagonisti della Scuola romana, del Realismo Magico e del Fronte Nuovo delle Arti. Infine l'Informale e il Realismo esistenziale, per giungere a quel gruppo di pittori al quale proprio Palazzo Sarcinelli aveva dedicato numerose mostre antologiche: da Morlotti a Schifano, da Guccione a Sarnari, da Forgioli a Verna, da Ruggeri a Olivieri, da Ferroni a Savinio, da Guarienti a Raciti, da Pizzinato a Zigaina, da Strazza a Gianquinto, da Vallorz a Ossola solo per dire di alcuni.

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Da Monet a Morandi. Paesaggi dello spirito

13/04/1997 - 15/06/1998

Nel 1997 si svolse nel Palazzo Sarcinelli di Conegliano la prima mostra con prestiti internazionali curata da Marco Goldin e organizzata da Linea d’ombra. Su un tema che già da allora era centrale nella ricerca e nello studio di Goldin e che poi lo diventerà sempre di più con le grandi mostre dedicate ai giganti della pittura ottocentesca e novecentesca. Il tema della natura che si dissolve entro i confini dell’interiorità. Il prestito straordinario per quegli anni di due ninfee di Monet, una delle quali dal Musée d’Orsay di Parigi, diede l’avvio a un percorso tutto teso a indicare il passaggio dal realismo alla dissoluzione dell’immagine. Per cui partendo da Fattori in Italia e Courbet in Francia, e con il transito fondamentale appunto attorno a Monet, il percorso si snodava da Klee a Feininger, da Gorky a De Staël, da Fautrier a Wols, da Fontana a Novelli, per giungere ai maggiori pittori italiani che hanno fatto negli ultimi decenni di questa dissoluzione della natura il loro credo.