LINEA D'OMBRA

Nata nel dicembre del 1996 da un’idea di Marco Goldin, che ne è il direttore, Linea d’ombra, che ha la sua sede in Palazzo dei Forestieri a Treviso, si occupa dell’organizzazione di mostre d’arte. Fornisce infatti la gestione completa di una evento espositivo dal momento della progettazione fino alla sua conclusione. Unendo quindi, unica in Italia, la cura scientifica e l’organizzazione. Pertanto, oltre alla cura diretta, effettua la redazione e la stampa dei cataloghi, con una propria sigla editoriale, il trasporto delle opere d’arte, in collaborazione con importanti operatori del settore, la loro assicurazione, l’aspetto promozionale e pubblicitario, la segreteria, l’ufficio stampa, in collaborazione con lo studio Esseci di Padova. Si avvale della collaborazione dei migliori studiosi italiani e stranieri, che tra l’altro nei primi anni hanno fatto parte dei vari comitati scientifici e i cui saggi compaiono negli ormai numerosissimi cataloghi pubblicati.

Dal dicembre del 1996 Linea d’ombra ha curato la realizzazione e gli allestimenti di molte esposizioni d’arte, prima nelle sedi di Casa dei Carraresi a Treviso e nella Galleria Comunale di Palazzo Sarcinelli a Conegliano, quindi alla Promotrice delle Belle Arti di Torino e, dal 2004 al 2009, nel rinnovato Museo di Santa Giulia a Brescia, così come, sempre nella stessa città, nella Pinacoteca Tosio Martinengo e nel Castello. Nel 2009 Linea d’ombra ha siglato accordi pluriennali con la Regione Friuli Venezia Giulia per un ciclo di mostre nella Villa Manin a Passariano di Codroipo (Udine), con la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, la Fondazione San Marino e la Fondazione Palazzo Ducale di Genova. Mentre dell’estate del 2011 è la sigla di un importante accordo con la Fondazione Cariverona e le città di Vicenza e Verona, accordo che ha consentito di organizzare, dall’autunno 2012 alla primavera del 2014, grandi mostre (Raffaello verso Picasso e Verso Monet) nelle straordinarie sedi della Basilica Palladiana di Vicenza, a conclusione di un restauro durato cinque anni, e nel Palazzo della Gran Guardia di Verona.

Del 2013 è la collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna che ha portato a Palazzo Fava come primo, straordinario frutto la mostra La ragazza con l'orecchino di perla (8 febbraio - 25 maggio 2014). Nel 2014 l’accordo tra Linea d’ombra e la Fondazione Teatro Comunale della città di Vicenza, in collaborazione con il Comune di Vicenza e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, ha consentito di realizzare in Basilica Palladiana a Vicenza un nuovo grande progetto espositivo: Tutankhamon Caravaggio Van Gogh. La sera i notturni dagli Egizi al Novecento (24 dicembre 2014-2 giugno 2015).


Del settembre 2015 è l'accordo con il Comune di Treviso grazie al quale sono state realizzate, nelle stesse date (29 ottobre 2016-1 maggio 2017), tre mostre nel rinnovato Museo civico di Santa Caterina. In coincidenza dunque con il ventennale di Linea d'ombra, è stato possibile ammirare Storie dell'impressionismo. I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gauguin: in 140 opere, suddivise in sei sezioni, un grande affresco del movimento che ha segnato una radicale rivoluzione nella storia dell'arte, e a cui Marco Goldin ha dedicato vent’anni di studio.

Tiziano Rubens Rembrandt è stata una preziosissima mostra-dossier, come recita il sottotitolo, che ha inteso indagare L'immagine femminile tra Cinquecento e Seicento attraverso Tre capolavori dalla Scottish National Gallery di Edimburgo. Sono stati infine cinquantacinque artisti, con altrettante opere, a tessere, in Da Guttuso a Vedova a Schifano, il filo della pittura in Italia nel secondo Novecento.

Nel 2018, dal 24 febbraio al 3 giugno, ha avuto luogo la mostra Rodin. Un grande scultore al tempo di Monet, il cui allestimento nel Museo Santa Caterina ha anche potuto godere, grazie all'intervento di Linea d'ombra, del rinnovato spazio della sala ipogea, per questa occasione adeguata agli standard espositivi internazionali. Attraverso 75 opere, inclusi tutti i suoi capolavori, la mostra ha raccontato  la parabola artistica di questo autentico genio dell'arte francese che al tempo stesso ha rivoluzionato l'arte scultorea del suo tempo e segnato indelebilmente quella a venire.

Nel 2017 Linea d'ombra ha rinnovato la propria collaborazione con il Comune di Vicenza, organizzando, nella Basilica Palladiana la mostra, di straordinario successo, Van Gogh. Tra il grano e il cielo (7 ottobre 2017- 8 aprile 2018). Un magnifico affresco che ha illuminato in maniera inedita l'opera del genio olandese coprendo tutta la sua produzione, dal 1880 al 1890, attraverso 129 opere, di cui 43 quadri e 86 fondamentali disegni.


L’attività espositiva è proseguita, nel 2019, con la mostra, presso il Palazzo della Gran Guardia a Verona, Il tempo di Giacometti. Da Chagall a Kandinsky. Capolavori dalla Fondazione Maeght. Un progetto espositivo reso possibile grazie anche alla collaborazione con la Fondazione Aimé e Marguerite Maeght di Saint-Paul-de-Vence, che ha prestato oltre settanta opere dello stesso Giacometti, dalle sculture più celebri (L’uomo che cammina, su tutte), ai disegni, ai dipinti. Uno straordinario omaggio dunque al principale scultore del Novecento, e allo stesso tempo una superba incursione nel più bella arte del Novecento internazionale. A esemplare la lungimirante attività collezionistica di Aimé Maeght, sono state esposte, infatti, venti opere di artisti di primo piano, da lui particolarmente amati e sostenuti, che gravitavano nella Parigi soprattutto degli anni tra le due guerre, da Braque a Chagall, da Miró a Kandinsky, da Derain a Léger.

Nella stagione 2020-2022, su invito del Comune di Padova, Linea d’ombra ha realizzato, nella rinnovata sede del Centro Culturale Altinate San Gaetano, due nuove, grandi esposizioni, che hanno avuto l’ulteriore, specifico significato di celebrare, nel 2021, i venticinque anni della nostra attività.

Dal 10 ottobre 2020 al 6 giugno 2021 si è svolta Van Gogh. I colori della vita. Un’esposizione, forte di ben novanta opere, con vari musei prestatori e ovviamente al primo posto il Kröller-Müller Museum e poi il Van Gogh Museum, che ha voluto inserire Van Gogh nel flusso del suo tempo, nella precisa relazione con altri artisti che per lui hanno contato.
Una mostra che dunque non si è fermata a una visione esclusivamente monografica, ma ha presentato l’opera del grande artista olandese con tanti approfondimenti non così usuali da vedersi, in questo modo collocando quell’opera meravigliosa entro non abituali confini. Dai due anni nelle miniere del Borinage in Belgio, al tempo nel Brabante olandese, fino agli anni francesi che la mostra ha indagato in modo approfondito.

Dai Romantici a Segantini (29 gennaio - 5 giugno 2022) è invece il primo capitolo di un nuovo, ampio progetto espositivo, concepito da Marco Goldin e strutturato in più esposizioni successive. Raccolto nel titolo Geografie dell’Europa. La trama della pittura tra Ottocento e Novecento, si tratta di un vasto scenario artistico e storico che darà conto della situazione della pittura in Europa lungo tutto il corso del XIX e parte del XX secolo, secondo una divisione nazionale o in aree contigue.

La mostra ha permesso per la prima volta al pubblico italiano di conoscere la parte più significativa della meravigliosa collezione compresa nella Fondazione Oskar Reinhart, parte della rete del Kunst Museum di Winterthur, uno dei poli artistici di maggior interesse della Confederazione elvetica. Appartenente a una ricca famiglia di mercanti, Oskar Reinhart (1885 – 1965) era il figlio più giovane di Theodor, molto interessato egli stesso al collezionismo.

Quasi trent’anni fa una selezione di superba qualità viaggiò in alcuni dei maggiori musei americani ed europei, dal County Museum di Los Angeles al Metropolitan di New York, dalla Nationalgalerie di Berlino alla National Gallery di Londra. E mai più da allora.
Per cui è eccezionale il fatto che, a distanza di quasi tre decenni da quella così prestigiosa tournée internazionale, 75 opere dalla Fondazione Oskar Reinhart siano giunte a Padova. A partire da quelle del romanticismo in Germania, con i suoi esponenti maggiori da Friedrich a Runge a Dahl. 
La collezione include tra l’altro cinque dipinti meravigliosi di Friedrich, il vero padre del romanticismo, dipinti tutti esposti a Padova. 
Le sei sezione tematiche hanno consentito al visitatore di  orientarsi perfettamente all’interno dell’arte svizzera e tedesca  dell’Ottocento. Un viaggio entro una pittura che dalla strepitosa modernità dei paesaggi alpini, a fine Settecento, di Caspar Wolf, è giunta fino a Segantini. In mezzo, una vera e propria avventura della forma e del colore, con sublimi scorci di natura e ritratti altrettanto significativi. Anche vere e proprie sezioni monografiche come quelle dedicate a Böcklin e Hodler, fino all’impressionismo tedesco e alle novità, francesizzanti, del colore di pittori svizzeri come Cuno Amiet e Giovanni Giacometti, nella loro valle incantata tra le montagne intorno al Maloja.


Finora sono stati 11 milioni i visitatori alle mostre organizzate da Linea d’ombra, e oltre 10.000 le opere ricevute in prestito da più di mille tra musei, istituzioni e collezioni private di tutto il mondo.