Gli ultimi giorni di Van Gogh

Il diario ritrovato



un progetto di
Marco Goldin

Dal ricordo di Gauguin ai primi campi di grano
secondo episodio

Vincent van Gogh, Campo di papaveri, 1890
Kunstmuseum Den Haag – prestito di lungo termine della Cultural Heritage Agency of the Netherlands

Trascorse le prime due settimane a Auvers-sur-Oise, Van Gogh attraversa quel mese di giugno del 1890 tra l’onda dei ricordi, che lo ricollegano sia a Gauguin sia alla Provenza che ha lasciato da poco, e i primi campi dipinti.

Riceve dai coniugi Ginoux, i titolari del Café de la Gare ad Arles dove aveva soggiornato, la notizia che finalmente il mobilio lasciato lì sta per giungere a Auvers. Poi il capo dei sorveglianti della casa di cura di Saint-Rémy, il signor Trabuc, gli fa avere le ultime tele che Van Gogh aveva abbandonato ancora fresche in Provenza. Sono tutte situazioni che fanno riaffiorare in lui la forza e la potenza di quanto vissuto nel sud.

E mentre comincia a dipingere i campi, dapprima con il verde dell’erba medica e il rosso dei papaveri, e poi i primi campi di grano ancora acerbi, avviene l’ultimo scambio di corrispondenza con Gauguin, che in quel momento vive in Bretagna.